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La banca dati sui minori adottabili e sulle coppie disponibili all’adozione doveva essere istituita “entro e non oltre” 180 giorni dall’entrata in vigore della legge 149 del 2001, che ha riformato le adozioni, ma ha visto la luce solo nel mese di aprile di quest’anno.

Con il Decreto 24 febbraio 2004 n. 91, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 84 del 9 aprile scorso, è stato infatti adottato il regolamento che disciplina le modalità di attuazione e di organizzazione della banca dati costituita presso il Ministero della Giustizia Dipartimento per la giustizia minorile, relativa ai dati dei minori dichiarati adottabili, ai coniugi aspiranti all’adozione nazionale e internazionale.

Speriamo che l’istituzione di questa banca dati sia il primo passo per un impegno maggiore da parte della Magistratura minorile e delle istituzioni per garantire al più presto una famiglia a tutti quei bambini dichiarati adottabili e non adottati (handicappati, malati e/o grandicelli) che ancora non hanno trovato una famiglia adottiva disponibile ad accoglierli. Forte deve essere l’impegno di tutti noi per far sì che a livello regionale e locale si adottino delibere e provvedimenti che traducano in diritto esigibile quanto previsto dal comma 8 dell’art.6 della legge 149/2001 “Nel caso di adozione dei minori di età superiore a dodici anni o con handicap accertato ai sensi dell’articolo 4 della legge 5 febbraio 1992 n. 104, lo Stato, le Regioni e gli Enti locali possono intervenire, nell’ambito delle proprie competenze e nei limiti delle disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci, con specifiche misure di carattere economico, eventualmente anche mediante misure di sostegno, alla formazione e all’inserimento sociale, fino all’età di diciotto anni degli adottati”

Come abbiamo più volte sottolineato, l’aver subordinato queste “misure di carattere economico e di sostegno” alle disponibilità finanziarie ha fatto sì che questa disposizione sia rimasta fino ad ora disapplicata da parte della quasi totalità delle amministrazioni locali.

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