Gentile Concita, apprezzo molto il suo blog e le scrivo dalle vacanze a  proposito del tema “Quanta ipocrisia sui bambini abbandonati” vorrei fare ANZITUTTO una precisazione. La scelta che compie la donna che decide, per motivi anche drammatici, di non diventare la madre del piccolo che ha partorito non riconoscendolo come figlio, compie una scelta responsabile che merita il rispetto di tutti: quel piccolo non è abbandonato bensì consegnato alle istituzioni perché venga inserito al più presto a una famiglia.

Il bambino non riconosciuto e quindi affidato alle istituzioni non è abbandonato, ma va considerato tale solo quello che viene lasciato in luoghi dove la sua vita è messa a repentaglio! LE PAROLE HANNO UN PROFONDO SIGNIFICATO E “ABBANDONATO” ha indubbiamente una connotazione negativa.

Per quanto riguarda la scelta dei genitori adottivi vorrei precisare che ci sono, come già precisato da altri, 10-15 domande/disponibilità di coppie idonee per ogni bimbo piccolo: SE L’INTERESSE DA TUTELARE E’  QUELLO DEL BIMBO PERCHE’ DOVREMMO DARGLI UN SOLO GENITORE INVECE DI DUE?

Sarebbe utile un approfondimento de LA REPUBBLICA  in merito alla situazione delle adozioni anche per dare voce a quanti sono impegnati a cercare famiglie per i bambini dichiarati adottabili che essendo handicappati e malati fanno MOLTA fatica a trovare una famiglia che li accolga e li ami e che invece rischiano di trascorrere la loro vita senza famiglia!

Grazie  per l’attenzione

Frida Tonizzo, assistente sociale e consigliere dell’Ass. Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie