Sostegno alla famiglia d’origine

Supporto alla famiglia biologica

SOTTOTITOLO

“Se una società si interessa dei propri bambini, deve prendersi cura anche dei loro genitori”
J.Bowlby

Il sostegno alla famiglia d’origine rappresenta un punto di partenza fondamentale per la buona riuscita dell’affido. Infatti, solamente attraverso il sostegno e il recupero della famiglia d’origine si può realmente raggiungere l’obiettivo, ove possibile, del rientro del minore nel proprio nucleo.

Valorizzare il legame del minore con la sua famiglia d’origine
L’attenzione posta ai genitori del bambino ed agli altri componenti significativi della sua famiglia allargata, si basa sulla consapevolezza dell’importanza rivestita dal rapporto tra il bambino e i suoi genitori, anche quando questo rapporto è carente e/o inadeguato. Diversi autori hanno dimostrato come nella relazione con i genitori  il bambino costruisce la propria visione del mondo e la visione di sé nel mondo, attribuendo significati alla realtà in cui vive, costruendo così la propria identità personale.

Il sostegno, che è parte integrante del più ampio progetto di affido, dev’essere realizzato dal Servizio sociale territoriale e dai servizi sanitari eventualmente coinvolti.

Tanto più il progetto è condiviso con la famiglia d’origine, tanto più si assicura la buona riuscita di questo.

Il ruolo dei Servizi
Rientra nelle loro competenze:

  • effettuare una valutazione diagnostica e prognostica approfondita delle capacità genitoriali e degli interventi possibili utili alla loro evoluzione, coinvolgendo anche i servizi sanitari eventualmente coinvolti;
  • attuare interventi di facilitazione all’accesso e all’uso di risorse e servizi di sostegno, di mediazione, terapeutici, a favore della famiglia d’origine;
  • monitorare il processo evolutivo della famiglia d’origine al fine di valutare e regolare i rapporti con il bambino e la famiglia affidataria, programmando modi e tempi per il rientro del minore in famiglia o per assumere tempestivamente altre decisioni.
  • accompagnare il rientro in famiglia d’origine (genitori, nonni, zii ecc) supportando tutti i componenti  e favorendo la continuità degli affetti del minore con gli affidatari.

Conclusione
La tutela del minore non può prescindere dalla tutela del legame, che il minore stesso ha con la sua famiglia d’origine: ovviamente, questo legame dev’essere positivo per lui; se invece fosse patologico si dovrà intervenire diversamente (attraverso, ad esempio, una segnalazione alle Autorità Giudiziarie Minorili).

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