Inserimento scolastico

Per gli insegnanti – L’accoglienza

Spesso le storie di alcuni bambini sono faticose, difficili, che muovono, consapevolmente o no, comportamenti provocatori, regressivi, rifiutanti. Gli insegnanti devono essere preparati a prestare attenzione ai segnali, verbali e non, agiti in classe, imparare ad ascoltare, spesso a tacere quando verrebbe da commentare o dare risposte falsamente consolatorie.Devono imparare a capire quali tipi di risposte affettive si possono permettere, perché vengano accettate, lavorare molto sull’autostima e sul senso di realtà.

Occorre considerare con attenzione alcuni aspetti delle programmazioni didattiche di storia, scienze, geografia: sono momenti delicati, occorre confrontare la storia personale degli alunni, ragionare sui concetti di riproduzione, considerare ognuno come cittadino del mondo e non straniero perché proveniente da un altro paese.

In particolare, il gruppo dei compagni va considerato un’enorme risorsa: l’accoglienza vera passa attraverso di loro,con le parole e i comportamenti spontanei, rinforzati positivamente.

Di seguito le linee_di_indirizzo_per_favorire_lo_studio_dei_ragazzi_adottati

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Consigli ai genitori

Sono importanti un coordinamento e una stretta collaborazione tra la scuola e la famiglia, per preparare insieme un percorso educativo sul concetto di genitorialità nelle sue varie forme. Tra l’altro bisogna fare i conti anche con i libri di testo, che purtroppo ancora non sanno cogliere queste sensibilità.

I genitori adottivi e affidatari devono chiedere alla scuola attenzione ed ascolto, sensibilità nell’affrontare problematiche così delicate, per poterle trasformare in risorsa e arricchimento per tutto il gruppo classe e per gli educatori stessi.

Collaborazione scuola-famiglia.

Nell’ottica di una stretta collaborazione tra la scuola e la famiglia degli alunni, che porta a risultati indubbiamente positivi per l’integrazione, sarebbe bello condividere una serie di obiettivi, attraverso strategie di confronto educative-didattiche. L’uso di un “Protocollo d’accoglienza” potrebbe definire pratiche condivise dalle diverse componenti della scuola e dalla famiglia, attraverso momenti di conoscenza reciproca, soprattutto al momento dell’iscrizione, e con la presentazione dei tempi e dei modi dell’inserimento scolastico.

È importante anche concordare con la famiglia le parole, il modo, i tempi, di una possibile narrazione in classe della propria storia, nel rispetto di quello che può essere detto e sopportato emotivamente.

Sarebbe molto utile tenere un semplice protocollo di osservazione in classe, condividere conseguenti riflessioni con la famiglia ed, eventualmente, con gli operatori che si occupano dell’alunno.

Ruolo degli operatori dei servizi.

Lo scambio di strategie didattico-educative tra scuola-famiglia-servizi permette infatti una coerenza di interventi, che rafforza comportamenti buoni. Parliamo di una progettazione collegiale, sistematica,che guarda al potenziamento delle risorse di ciascuno, per consentire di creare e mantenere il proprio ben-essere.

In ogni caso è importante, considerato che spesso non vengono raccolte dagli insegnanti le richieste di attenzione dei genitori, che i genitori stessi preparino i propri figli a casa a ciò che li attende con i programmi scolastici.

Qui troverete un interessante articolo dal titolo: Il ruolo dell’insegnante e la sua funzione educativa

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