L’abbinamento

La dichiarazione di disponibilità all’adozione nazionale non prevede l’emissione di alcun decreto di idoneità da parte del Tribunale per i Minorenni e ha una validità di tre anni dalla data del deposito. In questo periodo, la coppia resterà ad attendere che il Tribunale la chiami per eventuali proposte di abbinamento.
Qualora il Tribunale, dopo aver proceduto ad una valutazione comparativa tra le coppie che hanno dato la disponibilità all’adozione, ne individui una che presenti le caratteristiche più adatte per quello specifico bambino in difficoltà, propone l’abbinamento, presentando alla coppia la situazione del minore.

La coppia viene informata

Il Tribunale per i minorenni deve informare i richiedenti “sui fatti rilevanti, relativi al minore, emersi dalle indagini”, deve cioè, anche avvalendosi della collaborazione dei servizi socio-assistenziali, fornire ai futuri genitori le informazioni riguardanti la storia personale e famigliare del bambino (per es. malattie, cause dell’abbandono, comportamenti del minore, ambiente sociale di provenienza….). Questa disposizione normativa è molto importante perché, oltre a favorire una scelta consapevole della coppia, può contribuire a garantire un migliore inserimento del minore nel nucleo adottivo che si sta costituendo.
A questo punto gli aspiranti genitori adottivi possono liberamente decidere se accettare l’abbinamento o rifiutarlo.
Il rifiuto motivato dell’abbinamento non comporta alcun giudizio negativo da parte degli operatori, potendo essere favorevolmente interpretato come segno di una conoscenza del sé e dei propri limiti, sintomatico di un percorso di coppia che non ambisce ad un bambino “a tutti i costi”.
E’ corretto infine precisare, che anche l’accettazione dell’abbinamento non comporta l’automatica adozione del bambino proposto. L’abbinamento infatti può essere proposto a più coppie contemporaneamente. In questi casi il Tribunale si riserva di scegliere la coppia ritenuta più idonea solo a seguito dei colloqui di presentazione del caso specifico.

 L’incontro con il bambino

Quando l’abbinamento è deciso, la coppia potrà incontrare per la prima volta il bambino, presso la famiglia affidataria o la Comunità che lo ospita.
Si tratta di un momento emozionante ed intenso, anche se non privo di difficoltà.
Durante il periodo di attesa infatti, il bambino e l’adulto si sono desiderati ed immaginati, coltivando forti aspettative reciproche, espressione dei propri desideri, ideali, valori…L’incontro con la persona reale, spesso diversa da quella immaginata, è quindi un momento particolarmente delicato.
Ecco perché è così importante che in questa prima fase di conoscenza, genitori e bambino siano supportati dagli operatori.

Scheda a cura dell’Anfaa

 

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