I gruppi di famiglie affidatarie

Un altro aiuto importante previsto per la famiglie affidatarie è costituito dalla possibilità di partecipare ad un gruppo di famiglie che stanno vivendo e/o hanno vissuto lo stesso tipo di esperienza.
Accanto quindi al sostegno individuale, è importante che le famiglie affidatarie usufruiscano del sostegno derivante dalla partecipazione sistematica e periodica a tali gruppi, durante tutto il percorso dell’affidamento.
La partecipazione al gruppo deve essere proposta come impegno da rispettare ancora prima della realizzazione dell’affido quale aiuto ulteriore da quello individuale, e quale occasione di formazione.

Il gruppo ha molteplici funzioni all’interno dell’esperienza quotidiana della famiglia affidataria:

Il gruppo come sostegno

Il gruppo è lo spazio degli affidatari per gli affidatari.  Esattamente come al centro del sostegno individuale c’è il bambino in affido con  i suoi bisogni ed i suoi problemi, al centro del gruppo ci sono gli affidatari di cui il beneficiario è indirettamente comunque il minore. Il gruppo è uno spazio per il confronto di esperienze, della condivisione delle difficoltà e delle conquiste, della riflessione, dell’elaborazione di ansie, incertezze, ripensamenti, frustrazioni, conflitti. Nel gruppo si portano i problemi concreti che si incontrano nella relazione educativa quotidiana con il minore e l’esperienza della singola famiglia viene messa in comune con quella delle altre famiglie affidatarie. La conduzione del gruppo da parte degli operatori (psicologo e/o assistente sociale) ha l’obiettivo di favorire la comunicazione e la partecipazione dei componenti del gruppo, creando un clima di reciproca comprensione, un atteggiamento non giudicante, aiutando  chi è in difficoltà ad esprimere i propri sentimenti. Il gruppo dev’ essere aperto ad accogliere ed ascoltare, attraverso questo la discussione si pone come un’occasione esperenziale e di crescita nella capacità genitoriale. Gli incontri del gruppo vanno previsti con una cadenza periodica, generalmente mensile,   per tutta la durata dell’affidamento.

Il gruppo come occasione di formazione permanente e di impegno sociale

Durante gli incontri è possibile che sorga l’esigenza da parte del gruppo di famiglie affidatarie, o dei conduttori, di approfondire la conoscenza di alcuni specifici aspetti che riscuotono l’interesse generale del gruppo. Possono quindi essere affrontati temi di carattere giuridico o psicologico o sociale o educativo, come, ad esempio, una nuova delibera dell’Ente locale che comporta cambiamenti nell’organizzazione del Servizi sociali. Il gruppo si trasforma  così in uno spazio per la formazione permanente degli affidatari, portando agli stessi un arricchimento delle conoscenze, un aggiornamento culturale e sociale. Con il tempo il gruppo può ottenere  un’autonomia propria e svolgere i propri incontri/attività al di fuori dei momenti  organizzati per il gruppo di sostegno. Questa ricchezza aggiunta va incoraggiata dal conduttore, infatti compatta ulteriormente il gruppo in un’azione di promozione  che rende visibile all’esterno l’impegno delle famiglie affidatarie trasformandole in un in gruppo di  pressione sociale e di testimonianza, svolgendo così un’azione di sensibilizzazione della popolazione all’affido.

Il gruppo come osservatorio per gli operatori

Il gruppo delle famiglie affidatarie rappresenta inoltre un osservatorio privilegiato  per gli operatori che quotidianamente svolgono il proprio lavoro con i singoli casi di affidamento. Invero, proprio dal lavoro col gruppo gli stessi possono giungere ad ottenere informazioni preziose in merito agli affidamenti e ricchi spunti di riflessione per migliorare il proprio operato. Talvolta le famiglie affidatarie condividono con il gruppo i  propri vissuti di crisi o di profonda insoddisfazione che non erano emersi negli incontri di sostegno e verifica individuale e che evidenziano la necessità di un sostegno più mirato da parte dell’équipe. Incontri periodici tra il coordinatore del gruppo e gli operatori che seguono i singoli affidi  per uno scambio di informazioni possono rivelarsi indispensabili per realizzare un’integrazione efficace e una sinergia tra le diverse forme di sostegno date dai Servizi.

Scheda a cura dell’Anfaa

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